E’ sbagliata la decisione di Regione Lombardia di ricorrere in Cassazione contro la sentenza della Corte d’appello di Milano che ha decretato come illegittimi (perché discriminatori) i criteri di ammissione al bonus bebè.

Il 27 febbraio scorso, ha dichiarato discriminatoria la delibera del 2015 che stabiliva che per accedere al bonus bebè era necessario per entrambi i genitori essere residenti in Lombardia da almeno cinque anni.

Un provvedimento evidentemente discriminatorio, in palese contrasto con i dettati dalla Corte costituzionale. Un pasticcio dettato da uno staro di campagna elettorale perenne delle Lega e da una mera ideologia populista. Intanto si perde tempo e denaro (le spese legali del ricorso), che dovrebbe essere destinato al sostegno dei cittadini lombardi.