La manovra economica accentua l’orientamento del Governo a impoverire i servizi pubblici, sanità in primis, e rivela una mancanza di coraggio, visione e di programmazione nei settori strategici, a partire dall’industria, agricoltura, università e ricerca.

Ricorre a tagli lineari anziché a una revisione della spesa pubblica, e prolunga bonus e detrazioni a favore di categorie che in realtà non ne hanno bisogno. Introduce benefici condivisibili, come il taglio al cuneo fiscale, che però saranno erosi dall’aumento dei costi per le spese sui servizi essenziali, a partire da quelli sanitari ed energetici.

Anche l’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani (OCPI) ha espresso preoccupazioni riguardo alle coperture finanziarie, stigmatizzandone la natura temporanea o una tantum.

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