Sono stata onorata dell’invito che mi ha rivolto AIDDA, associazione italiana che da 60 anni valorizza l’imprenditoria al femminile, il ruolo delle donne manager e delle professioniste.

Le politiche strategiche per l’industria e l’agricoltura in Europa erano il tema di una tavola rotonda che ho condiviso con Patrizia Lusi, Adriana Sartor e Antonella Giachetti.

Ho evidenziato come, dopo l’insediamento di Trump e i suoi annunci sulla politica dei dazi, l’Europa rischi di essere relegata a un ruolo marginale. E come possa trasformare questa congiuntura in un’occasione di riscatto, se riesce a cogliere la sfida e a tornare ad essere protagonista.

Una delle leve strategiche per l’Italia è la sua Dop economy, un settore che vale 20 miliardi e si fonda su 318 Consorzi di tutela che riuniscono 194.000 imprese, con 850.000 occupati.

Si tratta di un punto di forza della nostra agricoltura nel mercato globale, che va mantenuto e implementato con l’aiuto di politiche europee lungimiranti e meno penalizzanti per il nostro Paese.

Sono ancora molti, infatti, gli elementi di debolezza che anche la politica del Governo, non solo quella europea, non affronta o affronta debolmente.

Ci auguriamo che il nuovo Commissario europeo all’agricoltura Christophe Hansen gestisca e rimuova le vulnerabilità del settore quanto prima, per il bene della nostra agricoltura e dei nostri prodotti.