La CGIL di Mantova ha recentemente denunciato le pesanti criticità e inefficienze del modello di presa in carico dei malati cronici voluto dalla Riforma Maroni, e che vede coinvolti 3,5 milioni di cittadini, 150.000 solo nella nostra provincia.

Questa battaglia mi trova decisamente al fianco del sindacato.

Il sistema non è mai decollato e molti medici di famiglia non hanno aderito ad un piano di tariffazione ancora incerto. L’incertezza, in generale, pervade tutta la riforma sanitaria voluta da Maroni. Il modello, sulla carta, presentava spunti condivisibili e avrebbe potuto funzionare, se non avesse dovuto fare i conti con un sistema sanitario lombardo fortemente privatizzato durante gli anni di governo del centrodestra e con il fatto che i POT (previsti dalla riforma come anello fondamentale) non sono mai partiti.

Manca, quindi, una vera e propria presa in carico del malato cronico da parte della struttura pubblica, come era stato invece annunciato. Il sistema va rivisto drasticamente per non abbandonare a sé stessi malati, famiglie e medici di base.