La riduzione del superticket è, sicuramente, una buona notizia ma va osservato che questo provvedimento non cambia di molto la situazione a cui sono sottoposti i cittadini delle fasce deboli in termini di prestazioni sanitarie”.
Il ticket resta comunque iniquo perché la sua impostazione si fonda su un criterio per tipologia di prestazione e non sul reddito del cittadino che ne ha bisogno. In questo modo, i cittadini con redditi bassi restano penalizzati. Inoltre, dire che il “superticket è stato dimezzato” è propaganda ingannevole perché, a conti fatti, non è così.
I consiglieri del Partito Democratico hanno dato parere favorevole al taglio del superticket in commissione sanità consentendo alla delibera di giunta di passare all’unanimità, compresa la raccomandazione, voluta dal PD, che chiede che con atti successivi si dia seguito al dettato della legge regionale 23 del 2015, la riforma della sanità, ovvero che si prevedano interventi a favore delle fasce deboli e si proceda a modulazioni per reddito.
Questa dicitura era entrata nella legge proprio su proposta del Pd, dopo una dura battaglia d’Aula, durante la discussione in Consiglio nell’agosto del 2015.