Un ritardo che si fa ancora più pesante di fronte a un drammatico caso di cronaca, quello di ieri mattina nel tratto autostradale tra Lodi e Casalpusterlengo, dove un branco di cinghiali ha improvvisamente attraversato la carreggiata, causando un incidente mortale.
Da mesi segnaliamo costantemente la necessità di intervenire con politiche più efficaci per il contenimento di questa e altre specie selvatiche, in particolare la nutria. Regione Lombardia, invece, è in ritardo nell’attivare le procedure per contrastare la proliferazione.
I piani di zonizzazione, che dovevano essere approvati a gennaio 2018, sono stati licenziati soltanto a luglio. A questo punto, la giunta lombarda aveva a disposizione 90 giorni per l’individuazione delle modalità di gestione sull’intero territorio regionale, ma ad oggi non ha ancora provveduto.
Un ritardo davvero ingiustificato, che nulla ha a che vedere con la sentenza della Corte costituzionale a cui ha fatto riferimento ieri l’assessore Rolfi.
Siamo consapevoli che la situazione non sia di facile risoluzione, ma proprio per questo è necessaria più tempestività ed efficacia. La Giunta, invece, continua a non vedere le priorità e ora siamo giunti a una vera emergenza.
Alla fine dell’anno, durante l’approvazione del bilancio preventivo, sono passati due emendamenti PD che impegnano la Giunta ad attuare al più presto i piani di gestione e contrasto alla proliferazione dei cinghiali e a sostenere le province per il personale dedicato alla vigilanza venatoria. Ci auguriamo che ora si cambi davvero passo.