In nome di facili slogan sulla cosiddetta ‘acqua pubblica’ il Movimento 5 Stelle porta in discussione una proposta di legge regionale di fatto illegittima in tema di affidamento del servizio idrico integrato, in quanto non conforme alla normativa nazionale, su materie in cui lo Stato ha competenza esclusiva, e comunitaria, in una regione dove la gestione dell’acqua è già pubblica. Ieri abbiamo discusso e, ancora una volta, rinviato il progetto di legge in VI Commissione Ambiente.

La legge è stata portata in Commissione dai colleghi del M5s che hanno voluto proporre, a livello regionale, i contenuti della proposta di legge nazionale della loro parlamentare Federica Daga, in discussione alla Camera. Ma di fatto le richieste formulate, ovvero quella di ridisegnare gli Ambiti territoriali ottimali e rivedere la modalità di gestione del servizio idrico integrato, prevedendone la sola gestione pubblica, vanno contro alle leggi nazionali vigenti sul tema della gestione del servizio idrico integrato.

L’intenzione dei cinquestelle, in nome dell’acqua pubblica, è di stravolgere un servizio che oggi sta funzionando e che si sta allineando alle normative esistenti. Tant’è che, in Commissione, abbiamo preso atto del fatto che è stato espresso, ovviamente, anche il parere contrario dell’Ufficio legislativo del consiglio regionale.

I problemi sono altri, come cercare di far ripartire gli investimenti per rispondere alle infrazioni comunitarie ancora aperte che potrebbero rischiare di comportare multe pesanti per le nostre comunità. Non capiamo questa volontà, a livello governativo e di riflesso regionale, di stravolgere una legge che ha cercato di mettere ordine in un settore piuttosto complicato. Andiamo avanti per la strada intrapresa senza cambiare completamente le carte in tavola a metà percorso. E per questo auspichiamo che il progetto di legge regionale venga ritirato dai cinquestelle una volta per tutte.