Il ritorno a scuola è stato accompagnato da profonde incertezze e inaccettabili disservizi.

È estremamente preoccupante che tuttora non si intraveda una soluzione strutturale al problema del trasporto pubblico in provincia di Mantova.

Una mancanza di visione e di volontà politica, quella della destra che guida Governo e Regione, che contrasta gravemente con il diritto degli studenti di andare a scuola, dei lavoratori di recarsi al lavoro, delle persone, spesso con fragilità, di muoversi per accedere a servizi essenziali.

La situazione del trasporto pubblico locale, a seguito della pandemia e a causa dei rincari del carburante, ha subito un contraccolpo significativo in Lombardia e in tutto il paese.

Per quanto riguarda la nostra Regione, a inizio 2022 Asstra Lombardia aveva consegnato all’assessore regionale Claudia Terzi un dossier che evidenziava come al trasporto pubblico lombardo mancassero 50 milioni di euro per mantenere in essere i servizi: 50 milioni che dovevano essere trovati e distribuiti sulle diverse agenzie lombarde.

A distanza di quasi due anni, il gap non è stato colmato ma anzi ce lo trasciniamo con il rischio di tagli significativi sulle corse.

Il presidente della Provincia di Mantova dice che troverà 500 mila euro per l’inizio dell’anno scolastico? Bene, ma il problema si riproporrà a gennaio.

Vanno date risposte sapendo che le risorse andranno sempre in capo alle agenzie del trasporto pubblico e non alle società di trasporto. Anche l’aver voluto un presidente Apam di Piacenza, dello stesso colore politico di Regione e Governo, non è in linea con la realtà delle cose.

Senza contare che l’Italia sembra andare controcorrente rispetto ai paesi europei che stanno pesantemente investendo sul trasporto pubblico e costruendo forti agevolazioni per incentivare la mobilità pubblica, anche in ottica di sostenibilità.