Da mesi il dibattito parlamentare è umiliato dal ricorso sistematico agli strumenti, che dovrebbero essere straordinari, della questione di fiducia (39 ricorrenze) e dei decreti legge (46 ricorrenze).

L’arco parlamentare delle opposizioni rappresenta il 41% degli italiani, che quasi non godono del diritto di parola nelle decisioni che riguardano il presente e il futuro del Paese.

Analogamente, la scandalosa delega al Governo, con la quale la maggioranza di centrodestra ha spazzato via il diritto dei lavoratori al salario minimo, punta a vanificare il ruolo dei sindacati maggiormente rappresentativi e ad agganciare i salari ai contratti più diffusi, che non sono necessariamente i più equi.

L’episodio del Teatro alla Scala è un altro campanello d’allarme che segnala il tentativo di rendere l’antifascismo non un valore acquisito e condiviso, di cui essere fieri, bensì una specie di ombra che crea imbarazzo, problematica al punto da far intervenire la Digos.

Il che equivale a indebolire uno dei cardini che sostiene il sistema dei valori, riuniti nella Costituzione, alla base della nostra democrazia.