I dati che interessano l’Italia sui sussidi forniti dall’Unione europea attraverso la Politica agricola comune (Pac) sono parziali, spesso non ricercabili, contenenti solo informazioni sui beneficiari diretti, vale a dire le aziende che ricevono i fondi dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura.
Ho perciò firmato l’interrogazione presentata dal collega Stefano Vaccari, capogruppo PD in Commissione Agricoltura, per chiedere al Ministro Lollobrigida quale sia l’elenco dei beneficiari diretti e finali della Pac e dei fondi di coesione tra il 2014 e il 2021 in Italia.
Chiediamo trasparenza.
Per l’Italia, tra i primi cinque beneficiari figurano le Organizzazioni di produttori (Op) e le Associazioni di organizzazioni di produttori (Aop) che aiutano gli agricoltori a ridurre i costi di operazione, a collaborare alla trasformazione e alla commercializzazione e a rafforzare il potere contrattuale collettivo.
Ma gli agricoltori che hanno abbracciato la protesta dei trattori denunciano una distribuzione insufficiente e incoerente delle risorse europee, erogate per sostenere redditi spesso più bassi rispetto alla media di altri settori e per evitare che le aziende vengano schiacciate dalla concorrenza di altri Paesi.
L’80 per cento delle risorse riconosciute all’Italia va al 20 per cento dei beneficiari, con le piccole aziende penalizzate se non hanno la capacità o la possibilità di aggregarsi: è un sistema inadeguato e inefficace per sostenere il tessuto agricolo italiano di qualità.