L’aria di Mantova e della pianura padana è malata e lo sarà sempre di più, anche alla luce della deroga di dieci anni alle misure antismog per le Regioni Padane prevista nell’accordo provvisorio sulla direttiva per la qualità dell’aria raggiunto tra istituzioni UE.

Il Governo gioisce attribuendosi il merito per la deroga europea, a dimostrazione del fatto che si disinteressa della questione ambientale e della salute dei cittadini. Dovrebbe battersi per una transizione ecologica graduale e incentivata, e invece difende gli interessi di inquinatori e lobby conservatrici.

Sperare nel meteo non è una strategia eppure è l’unica a cui, in questo momento, il Governo si affida dopo aver tagliato le risorse a Regioni e Comuni e aver bocciato la nostra proposta di potenziare il trasporto pubblico locale.

La proposta del Partito Democratico, esclusa anche dal Milleproroghe, prevedeva lo stanziamento di 700 milioni di euro nel 2024, 1 miliardo nel 2025 e 1,5 miliardi di euro nel 2026, utilizzando risorse attualmente destinate ai sussidi ambientalmente dannosi (SAD).

La proposta è stata bocciata, così come non è stata accolta la richiesta di mettere risorse per gli enti locali, che invece subiranno tagli diretti per 200 milioni i comuni, 50 milioni le province e 350 milioni le regioni.

Va da sé che non ci saranno investimenti nel trasporto pubblico locale, che è inadeguato e spesso inefficiente: basta dare un’occhiata alla situazione di Mantova e provincia per rendersi conto che il traffico automobilistico è aumentato, mentre gli interventi di transizione ecologica sono esclusi dall’agenda di Governo.